Vittoria che sembrava utopia dopo i primi cinque minuti del match. C’era una rimonta da dover fare dopo il parziale d’andata e una doppia rimonta nelle prime battute di gara. Davanti ad un Massimino semideserto (a causa degli scontri causati da pochi pseudo-tifosi rossazzurri nel primo round di questa finale) il Catania di Michele Zeoli, reduce da un periodo nero in campionato, riesce nell’impresa di ribaltare la finalissima di Coppa Italia di Serie C contro il Padova (persa 2-1 nella gara di andata) permettendo di tingere il cielo italiano di rossazzurro.

Gara che è iniziata, però, subito in salita per la compagine ospitante. Infatti, bastano solo tre minuti a Bortolussi per sbloccare il match su un errore di marcatura della retroguardia avversaria. Catania che non cista, il ritmo del match sembra buono da parte dell’organico di Zeoli, ma le occasioni sotto porta non risultano determinanti per agguantare il pareggio. 1-1 che matura dagli undici metri al ventiseiesimo minuto grazie a Di Carmine che, spiazza Zanellati e rimetti il risultato in parità. Il Padova non subisce il contraccolpo psicologico, anzi, trova pochi minuti dopo la rete dell’ 1-2 con l’ex Liguori, annullata però con l’ausilio del Var per un fallo nella stessa PPA. Ad un minuto dallo scadere i padroni di casa si portano avanti; Zammarini chiude la triangolazione con Cicirelli e il numero 30 trova un gran gol sul palo opposto del portiere.

Nella ripresa il copione sembra essere molto simile a quello visto nei primi quarantacinque minuti. La qualità del Padova si vede sul terreno di gioco e meno di venti minuti dalla fine Perrotta trova su calcio d’angolo la rete del momentaneo 2-2. Gol che arriva dall’ennesima disattenzione difensiva su palla inattiva, simile al gol subito nella sfida di andata. Quattro minuti più tardi l’episodio che cambia tutto. Altra chiamata del Var e Delli Carri viene espulso per un fallo con vigoria sproporzionata a centrocampo. Il Catania pressa cercando di portare la partita ai supplementari. All’ottantanovesimo arriva con una deviazione di Marsura il gol del 3-2 (4-4 complessivo) e si va all’over-time.

Nei supplementari i rossazzurri forti dell’uomo in più continuano il pressing asfissiante cercando la rete che chiuderebbe i giochi e, nel momento in cui lo spettro dei rigori sembrerebbe ormai aleggiare sull’Angelo Massimino, ecco che ancora Marsura trova il cross vincente per Rocco Costantino che insacca di testa la rete del 4-2 (5-4 complessivo) e, così, può iniziare la festa.

Catania che, grazie a questa vittoria, potrà cucire sulle divise 2024/2025 la coccarda dei vincitori della competizione. Trofeo che si andrà a conservare in bacheca come prima coppa della storia per il club rossazzurro

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